martedì 21 giugno 2022

 Vi offro qualche riflessione su questo libro che mi è sembrato necessario leggere, dopo lo scoppio dell'ennesima guerra! Anna

“Una persona alla volta”                                         di Gino Strada

Aprile 2022

 

Questo libro è stato pubblicato postumo, dopo la morte di Gino Strada avvenuta il 13 agosto 2021, prima dello scoppio dell’ennesima guerra, quella scatenata da Putin contro l’Ucraina il 24 febbraio 2022, che ci ha travolto con la sua stupida, orribile violenza e a cui lui si sarebbe ancora una volta opposto, ribellato. E’ la storia della sua vita, tutta dedicata a curare, ricucire, ricostruire quello che le guerre disfano, distruggono, rovinano; e lo ha fatto in qualsiasi parte del mondo, senza distinzioni tra buoni e cattivi, amici e nemici. Tutti i suoi interventi sono una denuncia che, nelle sue parole, appare di una logica e ragionevolezza assoluta, contro l’irragionevolezza, la profonda stupidità e immoralità delle azioni belliche, del produrre, commerciare, arricchirsi con le armi. Racconta come, dopo essersi laureato in medicina e chirurgia, lui nato in una famiglia molto modesta e semplice ma di forti valori morali, si sia appassionato al suo lavoro, in particolare alla chirurgia che rispondeva al suo bisogno di “fare”; come abbia iniziato a lavorare in paesi devastati dalla guerra. Il primo fu il Pakistan dove, vedendo e curando bambini feriti orribilmente, si convinse che la guerra colpisce soprattutto innocenti, soprattutto i più deboli. Ha girato il mondo portando ovunque la sua opera di ricucitura, di ricostruzione, di lotta non solo contro la guerra, ma anche contro le disuguaglianze che lasciano tante persone sole nella malattia, si è battuto perché cure gratuite possano essere un diritto anche nei paesi più svantaggiati economicamente, il “diritto di vivere”. Racconta la nascita di “Emergency” nel 1994, che da allora è presente in tutti i panorami più atroci, come il Ruanda durante il genocidio, l’Afghanistan delle infinite guerre, la Cambogia, il Perù.

Leggere la sua storia mi ha fatto pensare di non essere completamente folle e ingenua quando penso che la guerra fa schifo sempre e comunque, e ha confermato la mia fiducia nell’idea che esistono persone giuste e buone nel vero senso della parola, di “buona volontà”.