mercoledì 26 maggio 2021

Le dune

 Non c'era un ponte, si entrava nell'acqua del canale della peschiera tenendo in alto borsa e asciugamano,poi un breve lembo di pineta e si era sulla spiaggia.  Lungo il molo,formato da grandi sassi irregolari, c'era la "mia pietra" da cui scendevo in acqua o riposavo al sole....                                            oppure, dopo la prima spiaggia si riattraversava il canale dove la spiaggia pareva andare all'infinito fino alle grandi dune dove ormai anche la pineta che ci aveva seguito era scom parsa.....le dune erano colline di deserto bianco con creste e avvallamenti.....si arrancava fino alla cima e ci si rotolava sull'altro  versante....si viveva una fiaba africana .....si pensavano pensieri altri....

Dopo molti anni e molta giovinezza trascorsa ritornai a Porto Pino.  C'era un ponte molte casette abusive e un piccolo albergo e e e....ma le dune non erano sparite...la curiosità di proseguire mi portò oltre i vecchi percorsi. ad una svolta apparve una cabina telefonica insabbiata a metà su una discesa, sbilenca ma salda..  era un segno       Domande....chi aveva trasportato la ca bina fin lì e perchè.....oppure era il segn o di una fine che non voleva ancora finire....e in quale mondo ci avrebbe portato quella fine....era un segno....un'ammonizione....una sconfitta...o una richiesta d'aiuto......oppure....

lunedì 10 maggio 2021

Adriana

 Sono nata a Napoli, mamma napoletana e padre quasi napoletano. Pochi i ricordi dell'infanzia. Cognome "Di Giacomo", come un grande famoso scrittore partenopeo. Poi a roma e solo qualche visita ai parenti e ai cugini. Napoli non mi piaceva, confusione, vicoli, rumore .... Si, il mare, il castello, le chiese .... i mercati.... ma, che confusione e disordine. 

Ma come si fa a vivere in una città così rumorosa e disordinata, nessun rispetto per le regole della convivenza. Un settimana fa, ci sono andata, da sola, valigetta, e voglia di rivedere dove sono nata. Camminavo lungo una strada con la solita confusione e disordine, cercavo l'albergo prenotato da Roma. 

Si avvicina un "signore".... e premuroso mi dice "signurì... vi porto la valigia?" ..no, grazie, non mi pesa. Mi segue e ripete "l'offerta di aiuto"... e io, "mo grazie". Questo fino all'ingresso dell'albergo.... faccio per entrare e lui mi dice, molto dispiaciuto, .."Signurì ma po' pensiero nun me date niente?" !!!!

mercoledì 5 maggio 2021

Il professor D.

 Il professor D. insegnava Storia e Filosofia . Entrava in classe con il giornale che spiegava sulla cattedra e leggeva tranquillo sottolineando ogni tanto. Eravamo tre ragazze e quattro maschi, rilassati a ripassare   a chiacchierare sotto voce per non disturbarlo in attesa della fine della prima ora...Il professor D. ripiegava il giornale e ci osservava con sguardo compiaciuto.....prendeva spunto da quel che aveva letto per entrare nella sua lezione......A poco a poco i confini del nostro sapere di liceali si dilatavano, la sua voce bassa seduttiva si apriva a mondi lontani che, attraverso fili misteriosi, parevano giungere fino al presente. era una luce che schiariva il senso del nostro v ivere quotidiano...giungeva alla città al paese....alla miniera..(  Le foreste d'Europa) ed. Loescher.    Il professor D. possedeva l'unica libreria del paese insieme alla sua compagna con cui viveva in "odore" di peccato.    Divento' anni dopo al tempo dei grandi scioperi dei minatori sindaco di Carbonia, rispettato ma sempre con uno strano riservato sospetto.       Giunto alla pensione si ritirò a vita pacifica in campagna a curare un allevamento di galline........