Non c'era un ponte, si entrava nell'acqua del canale della peschiera tenendo in alto borsa e asciugamano,poi un breve lembo di pineta e si era sulla spiaggia. Lungo il molo,formato da grandi sassi irregolari, c'era la "mia pietra" da cui scendevo in acqua o riposavo al sole.... oppure, dopo la prima spiaggia si riattraversava il canale dove la spiaggia pareva andare all'infinito fino alle grandi dune dove ormai anche la pineta che ci aveva seguito era scom parsa.....le dune erano colline di deserto bianco con creste e avvallamenti.....si arrancava fino alla cima e ci si rotolava sull'altro versante....si viveva una fiaba africana .....si pensavano pensieri altri....
Dopo molti anni e molta giovinezza trascorsa ritornai a Porto Pino. C'era un ponte molte casette abusive e un piccolo albergo e e e....ma le dune non erano sparite...la curiosità di proseguire mi portò oltre i vecchi percorsi. ad una svolta apparve una cabina telefonica insabbiata a metà su una discesa, sbilenca ma salda.. era un segno Domande....chi aveva trasportato la ca bina fin lì e perchè.....oppure era il segn o di una fine che non voleva ancora finire....e in quale mondo ci avrebbe portato quella fine....era un segno....un'ammonizione....una sconfitta...o una richiesta d'aiuto......oppure....