martedì 28 dicembre 2021

Sono Letizia

su "Borgo sud" ho messo un breve commento sul Blog di Patrizia.. 

Sono curiosa e accetterei la proposta di Paola sul libro di Viola Ardone "Oliva Denaro", Mi ricordo che ci fu un primo caso  di una ragazza giovanissima siciliana che  rifiutò di sposare il suo "rapitore",. Il libro fa riferimento a quel caso?

Su indicazione di mia sorella Grazia ho preso in biblioteca il libro di Gesualdo Bufalino  "Diceria dell'untore", una  scrittura non facilissima ma veramente notevole!

mercoledì 22 dicembre 2021

 Sono Paola

Vi parlo del libro che ho appena finito di leggere anche se non so se se lo proporrei al gruppo perché non è un romanzo. Però è un racconto molto interessante: 1939, 22 ragazze diplomate ostetriche a Bologna, due giorni dopo il diploma, senza poter nemmeno salutare la loro famiglia, vengono spedite in Sardegna, in provincia di Nuoro, perché Mussolini vuole un incremento demografico e in Sardegna la mortalità neonatale e delle donne per parto è molto alta. Racconta questa storia il figlio di una di queste ostetriche  che ha recuperato alcuni diari della madre che è la voce narrante del libro.  Destinata a Perdasdefogu, Ida Naldini lì si sposa e vive tutta la sua vita  e raccontando  questa vita il libro racconta  quella del villaggio  e della Sardegna attraverso i decenni nei quali noi abbiamo vissuto la nostra. Ho imparato cose che non sapevo senza annoiarmi mai, una specie di libro di storia sui generis. Dimenticavo il titolo Hotel Nord America, autore Giacomo Mameli, edizioni Il Maestrale, non so quanto costa perché me lo hanno regalato. 

Domani parto per il nord dell'isola, quando torno, se riesco, pubblico qui o sulla chat Whatsapp un brano del libro, particolarmente  interessante proprio da un punto di vista narrativo.

domenica 19 dicembre 2021

Anche io non ho nulla da aggiungere alla bella recensione di Patrizia ;  ho letto Borgo sud appena  uscì nel 2020 e lo apprezzai moltissimo sia per i temi trattati sia per le descrizioni di ambienti a me completamente sconosciuti . 

Vorrei ,invece, suggerire per la prossima volta la lettura del libro "Oliva Denaro"di Viola Ardone,( autrice de " Il treno dei bambini" che molte di noi hanno letto e amato).

Si tratta di un romanzo di formazione ,ambientato in un piccolo paese della Sicilia negli anni ' 60', che racconta la storia di una ragazza di 15 anni che riesce a riscattarsi e acquistare la sua indipendenza nonostante tutto il paese e le  stesse leggi le siano contro. E' una lettura scorrevole che mi ha catturata fin dalle prime pagine


lunedì 13 dicembre 2021

Tento di scrivere un commento a “Borgo Sud” prima del nostro incontro.

Ho letto il libro in due giorni: un testo che si divora veloce, in una tensione emotiva che viene tenuta viva da affondi, a volte troppo discontinui, in cui comunque nulla è troppo scontato e prevedibile.

Ho apprezzato il linguaggio che, da piano e narrativo, improvvisamente sigilla con una frase uno spazio emotivo: frasi brevi, disseminate ad arte, soprattutto nella prima parte del libro, che mi hanno colpita per l’originalità ed efficacia della sintesi. Ne cito alcune: al tavolo del bar “il tempo scorre alcolico e leggero”...oppure “ci arrivava la corrente della sua impazienza” o “con un crampo di nostalgia l’ho visto andarsene” o “genitori e fratelli erano lontani, nella durezza del dialetto”.

Una narrazione che esplora affetti e legami familiari con una sensibilità tutta al femminile, in cui è facile riconoscersi. È nei dettagli di alcuni passaggi, nelle sfumature di sensazioni ben descritte che nasce l’immedesimazione e si può riconoscere la verità di una percezione provata, che sa riaccendere ricordi e ti fa sentire che almeno parte della storia ti appartiene.

Mi appare centrata anche la figura dei genitori che, anche in pochi gesti e situazioni, riescono ad esprimere tutta la durezza di un orizzonte di sopravvivenza in cui anche i sentimenti faticano a manifestarsi.

Vasta la gamma dei sentimenti esplorati oltre il legame fra le due protagoniste: la dolcezza dei gesti dell’amore, il vuoto dell’abbandono e della solitudine, la nostalgia dei ricordi, la ricerca un po’ amara di risposte su alcune ambiguità dell’esistenza.

Concordo infine sul sapore un po’ triste che lo sguardo della protagonista ci rimanda, che tuttavia vedo in parte mitigato dal ritrovato sapore dei piccoli gesti della quotidianità,  che sanno di attaccamento alla vita e dalla positiva apertura di un finale di possibile rinascita.

domenica 12 dicembre 2021

 

          Riunione di Librità del 24 novembre 2021

Siamo on line e non siamo tutte. Mancano Adriana, Anna, Maria Paola e Marta. Giovannella si collegherà via telefono tramite Patrizia perché per qualche motivo l’invito alla riunione non le funziona. Va detto che la sottoscritta, Paola, ha fatto parecchia confusione nel diramare, diciamo così, gli inviti; e, avendo fatto confusione, è andata nel panico aumentando quindi la suddetta confusione. Così si è anche scordata di attivare il registratore, il che sarebbe stato necessario visto che, quando la riunione è on line, non riesce a prendere appunti. Quindi il resoconto… sarà quel che sarà.

I libri da commentare erano due, in un certo senso fusi in uno solo: Bartleby lo scrivano di Herman Melville e Mio fratello di Daniel Pennac

Patrizia ha osservato  che non le ha giovato nella valutazione dei due testi aver letto prima quello di Melville perché in qualche modo questo ha tolto efficacia alla combinazione che Pennac fa del suo racconto con la storia di Bartleby.

Rita è d’accordo con l’osservazione di Patrizia

Patrizia sottolinea anche una delle prime notazioni che l’autore fa sul fratello Bernard, “non voleva aumentare l’entropia”. E’ un termine scientifico, qui usato in senso figurato. Qualcuna delle amiche si chiede cosa significhi e Patrizia spiega che approssimativamente può significare disordine; e forse Bernard pensava al disordine dell’esistenza.

Giovannella. Mio fratello le è piaciuto molto, l’ha commossa, Come per gli altri interventi, mi dispiace che nel resoconto risulti impoverito quel che è stato detto da lei.

Annamaria. Parla con grande trasporto del libro, ricordando che anche lei ha perso anni fa un fratello molto caro.

In generale il libro di Pennac ci ha catturato tutte, o quasi.

Zezè. Sostiene che il rapporto tra i due fratelli, e in genere tra i membri della loro famiglia di origine, è un rapporto di non conoscenza, mentre molte di noi pensano che il non conoscere “i segreti” dell’altro  non sia un non conoscere l’altro; e abbiamo la sensazione che il ritratto che Pennac fa del fratello ci restituisca invece una persona intera. Dispiace quasi non aver conosciuto questo fratello.

Matilde. L’alternarsi Pennac-Melville le ha suggerito il sospetto che Pennac abbia usato Bartleby come trucco editoriale per fare un libro con un testo che altrimenti sarebbe stato troppo esiguo. Un sospetto che è stato quasi annullato dai nostri commenti . E questo le fa sottolineare l’utilità delle discussioni e dello scambio di idee.

Tra i commenti di cui sopra quello di Rita, che sottolinea l’importanza nell’equilibrio del testo quel che Pennac racconta sulle reazioni del pubblico al suo spettacolo.

Il personaggio Bartleby rimane nei commenti di tutte una figura difficile da decifrare e definire, come difficile da capire e definire è l’atteggiamento verso di lui del suo datore di lavoro, la voce narrante.

Zezè. Secondo lei è uno che rifiuta la vita.

La conclusione del racconto di Melville è per tutte struggente, molto triste.

Matilde ci parla di due libri che l’hanno molto appassionata: di Antonio Forcellino La Cappella Sistina,  nel quale vengono raccontati non solo le opere dei due pittori, ma anche le loro personalità, i loro temperamenti e i loro caratteri così diversi. L’altro libro è Atlantide di Carlo e Renzo Piano: un viaggio in barca a vela del padre e del figlio alla riscoperta delle opere progettate dal padre.

Non ricordo che siano stati citati altri libri, e mi scuso della dimenticanza se invece lo sono stati.

Per il libro da commentare la prossima volta ci fermiamo presto su Borgo Sud di Donatella di Pietrantonio. Alcune di noi l’hanno già letto e apprezzato e tutte avevamo letto e apprezzato L’Arminuta della stessa autrice; della quale Nilde sta leggendo anche, e lo trova interessante, Mia madre è un fiume.

Qui si conclude il mio povero resoconto, ci vediamo il 16 dicembre. Dopo molto discutere abbiamo deciso che sarà ancora on line.

 Care amiche , dopo aver letto in ritardo i due post di Anna su scritti di Grossman, altri rispetto a quello che avevamo deciso di commentare insieme ma che almeno a me ha fatto piacere trovare e ritrovare,  raccolgo l'invito di Patrizia a scrivere qualcosa sul libro che dovremo discutere giovedì prossimo, Borgo Sud. L'ho letto molto volentieri, ha una scrittura molto limpida e nello stesso tempo densa. Trovo che sia un libro molto triste, più de L'Arminuta, che si concludeva con una affermazione di vitalità e di libertà. La protagonista, oltreché angosciata per la sorte della sorella, è triste per la fine mai completamente superata del suo matrimonio, ma anche, nonostante la sua riuscita nello studio e nel lavoro. Mi ha fatto pensare alla voce narrante della quadrilogia de L'amica geniale. Il personaggio, la donna, che sta dietro a quello voce è meno "simpatico" di quello che ci racconta la vicenda di Borgo Sud, è più aggrovigliato, meno limpido. ma entrambe hanno la tristezza che viene dall'affermarsi con fatica e disagio perché  si è partite da uno svantaggio  sociale che continua a pesare per sempre. Un'altra differenza è l'atteggiamento più pietoso e solidale che la protagonista di Borgo Sud ha verso la famiglia di origine. Aggiungo che in questo libro i luoghi, gli ambienti, le situazioni sono raccontati molto bene, riesci a vedere quasi tutto. Quindi questo libro mi è piaciuto, ma nonostante ciò mi ha fatto scattare la voglia di una lettura più impegnativa e corposa, mi piacerebbe trovare con voi il titolo di un classico, anche una rilettura, anche un romanzone se non siete contrarie. Non ho proposte da fare, è un periodo in cui per vari motivi non ho letto molto. Ci vediamo giovedì. Nel post successivo c'è il resoconto della riunione del 24 novembre che vi ho già spedito via mail.