lunedì 25 luglio 2022

rispondendo all'invito di Paola, vi offro un mio piccolo commento a questo  libro. Anna

“La vacanza”                                                        di Dacia Maraini

Febbraio 2022

 

Un racconto volutamente sgradevole, ambientato nell’Italia del ’43 in un posto al mare vicino Roma dove due ragazzini, Anna e Giovanni, sorella e fratellino più piccolo, vengono portati dal papà per una vacanza: escono da un collegio di suore descritto in modo orrendo, come un posto chiuso e squallido, gestito da suore antipatiche e acide, dove i bambini soffrono la povertà del momento storico e risentono della solitudine, si intuisce che la madre è mancata e che il padre, un poveraccio con pochi soldi e poco senso paterno, li ha depositati là per incapacità affettiva e voglia di liberarsene. Ora ha un’amante, Nina, che li accoglie nella casa al mare, una donna provocante, ammiccante, che però forse in qualche modo mostra un certo affetto soprattutto nei confronti di Giovanni. I vicini di casa sono anche loro brutte persone, ambigue, squallide, anche ridicole, non c’è niente attorno che dia un’idea positiva, di serenità o di allegria. Anna, senza alcuna attenzione da parte degli adulti, si concede, apparentemente senza emozioni, a ragazzi cattivi e ad adulti fragili e viscidi; Giovanni, desideroso di compagnia, entra a far parte di un gruppetto di “amici” dove invece c’è solo prevaricazione e crudeltà immotivata come unico legame. Anche il paesaggio è brutto, sporco, squallido, anche gli elementi della natura, il mare la spiaggia le rocce, invece di essere rasserenanti sono inquietanti, mettono angoscia. Su tutto la guerra in corso crea un’atmosfera sospesa, di incertezza e pericolo, di mancanza di valori, senza speranze, senza una prospettiva per il futuro.

 

1 commento:

  1. Da come l'hai raccontato, non viene voglia di leggerlo, forse proprio perché sappiamo che situazioni così totalmente negative esistono anche oggi, neanche tanto lontano da noi. E questa consapevolezza è dolorosa, induce, almeno a me , sensi di colpa e scoraggiamento. grazie Anna, sono Paola

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